Enada Primavera

Fosse per fare la spesa o leggere un quotidiano, l’online è ormai parte integrante della nostra quotidianità. Ed anche il settore del gioco legale ha dovuto fare i conti, in senso positivo, con questo “spostamento” del nostro modo di vivere ed agire.

Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web (www), diceva che internet non si limita a collegare macchine ma connette delle persone. Nel caso del gioco pubblico, internet collega delle passioni.

I numeri di un fenomeno

Nel 2017 gli italiano hanno speso, per tentare la fortuna online, 1,4 miliardi di euro. L’anno successivo la spesa salì a 1,6 miliardi (+11,6%) e nel 2019 arrivò a 1,9 miliardi di euro (+12,8%). Poi il biennio della pandemia, con attività chiuse per mesi e con la sola alternativa dell’online per dare la caccia alla dea bendata. Ecco quindi volare la spesa per il gioco online a 2,7 miliardi nel 2020 (+44,1%) ed a 3,7 miliardi nel 2021 (+39,2%). Nel 2022, nonostante il ritorno a pieno regime dei negozi di gioco, semaforo ancora verde per le giocate online che toccano i 3,9 miliardi di euro (+4,3%).

Vincente & convincente

La spesa di cui abbiamo parlato è il dato che si ottiene dalla raccolta (le giocate) meno la somma vinta. In pratica i soldi veramente spesi dagli appassionati. Ma il dato della raccolta è utile per calcolare il valore del gioco online in tema di vincite. Nel 2020 la raccolta è stata di 49,2 miliardi, salita a 67,2 e 73,1 miliardi nei due anni successivi. Ebbene, nel 2020 i giocatori si sono messi in tasca oltre 46 miliardi, cifra salita a 63,4 e 69,2 miliardi nel 2021 e 2022. In pratica agli appassionati è tornato in tasca oltre il 94% di quanto giocato, una percentuale nettamente più alta di tutti gli altri concorsi praticati nei punti di gioco fisici.

L’Italia in rete

Nel 2022è stata la Campania la regione ha registrare la maggiore apertura di conti di gioco online, ben il 16,1% del totale. Seguono Lombardia (13,4%), Sicilia (11,0%) e Lazio (10,8%). Ovviamente sono i giovani a preferire questa modalità di gioco. Ad aprire più conti di gioco nel 2022 è stata la fascia di età tra 18 e 34 anni. E giocare online piace anche alle donne. Nel 2022 i conti aperti da uomini sono stati 3,7 milioni (75,8%) e 1,2 quelli aperti da donne (24,2%).  

I “padroni" dell'online

Praticamente tutti i concorsi del panorama dei giochi legali offerti in Italia sono praticabili anche online. Ma ci sono due concorsi che la fanno da padrone. Si tratta delle scommesse sportive e dei casinò online che insieme valgono circa il 90% di questo segmento di mercato. Nel dettaglio i casinò online (slot, poker, roulette, ecc) hanno fatto registrare nel 2022 una spesa di 2 miliardi, in pratica oltre la metà di quanto speso in Italia in questo settore. Nel 2019, l’anno pre pandemia, la spesa per i casinò online era stata di 835 milioni di euro e quindi il mercato è cresciuto del +141% in quattro anni. E’ facile quindi ipotizzare che anche nei prossimi anni i casinò online, insieme alle scommesse sportive, continueranno a recitare u ruolo di primo piano tra le preferenze degli appassionati.

L’Intelligenza Artificiale

In una intervista il direttore dei giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha dichiarato che: “Per il 2024 l’obiettivo principale è quello di poter procedere ad adottare i bandi di gara per l’assegnazione delle concessioni in importantissimi settori del gioco pubblico. I nostri uffici stanno operando per trovarsi immediatamente pronti per la redazione di bandi che contengano regole aderenti alle mutate condizioni del mercato, prime fra tutte lo sviluppo dall’informatizzazione e penso all’intelligenza artificiale”. Insomma si va verso un mercato più moderno, con le nuove tecnologie che faranno prepotentemente il loro ingresso per garantire una maggiore fluidità di tutti i processi. Dal controllo delle transazioni alla prevenzione di comportamenti sbagliati, dall’accesso al mercato al rinnovamento dell’offerta, l’intelligenza artificiale contribuirà in maniera importante al nuovo mercato del gioco pubblico che si sta delineando. L’intelligenza artificiale non sostituirà mai completamente l’intelligenza umana, ma potrà arricchirla o potenziarla, lasciando a noi quel pizzico di imprevedibilità e sentimento che ci contraddistingue dalle macchine.